lunedì 23 febbraio 2015

Norco The Sasquatch

Norco Sasquatch  (la prova)



Da quasi una settimana pedalo con questa bici.
Grazie al Negozio Cyclelab di Conegliano, ho avuto modo di testarla in tutti i miei terreni preferiti.





Esteticamente è diversa da tutte le fat in commercio, creata per non dare fastidio nelle condizioni estreme, si distingue dalla concorrenza.


Personalmente la trovo molto bella, il telaio è davvero minuscolo, sembra fatto solo per imprigionare le gomme.

Di serie questo modello monta gia' Bluto, ed a detta del costruttore (Norco), il telaio è pensato proprio in virtù di questo. 


Ecco le impressioni di guida.

La bici è diversa da ogni altra fat che ho provato; la guida è alta di stampo quasi enduristico, l'avantreno leggero e per guidare di precisione bisogna portarsi in avanti e caricarlo.
Non sembra per nulla amare i percorsi scorrevoli e i trasferimenti, meno di ogni altra fat in cui sono salito!

Nella salita il peso di serie con pedali 15,5 kg non la rende certo scattante, ma anche le geometrie sembrano assecondare la sua indole gravity.
Proprio in discesa questa bici sembra rendere al meglio, agile nello strettissimo, permette di scendere dove non esiste nessuna traccia, passando sopra a qualunque cosa!

La Rock Shox Bluto fa il suo dovere e rende sicuro qualsiasi passaggio, come ogni fat preferisce il tecnico lento, nel veloce altre bici possono andare molto meglio, ma tra passaggi stretti, fango e rocce, la Sasquatch può farvi divertire molto.

Anche nella neve si comporta allo stesso modo, non portatela nelle piste battute semi-pianeggianti, ma in sentieri tecnici preferibilmente in discesa.

Bluto mi ha fatto divertire, credo che le fat nascono rigide, ma se amate scendere nel tecnico è un upgrade che vale la pena fare... (anche se spesso dovrete  pensare di modificare anche il mozzo).

I freni Sram Guide R si sono comportati davvero bene, credo sia un impianto ideale per le fatbike, mai un calo di prestazioni, sempre modulabili in qualsiasi condizione.


Le gomme Vee Snowshoe pur dichiarando una larghezza di quasi 5 pollici (4.7), sono larghe meno di un Nate e pur comportandosi sempre in modo dignitoso non mi hanno impressionato.

Il difetto della Norco?



Bè a parte il porta borraccia in cui potete mettere solo una borraccia da bambino è che la bici è specialistica e più orientata alla discesa o al tecnico  di qualsiasi altra fat.


Il prezzo di listino la rende allineata alla concorrenza, ma il prodotto è davvero esclusivo e con una Bluto già montata.

La bici consegnata dall'officina Cyclelab pur essendo una bici test non ha avuto bisogno di nessuna regolazione confermando la competenza del reparto meccanico.

Per qualsiasi domanda scrivetemi, e se volete provare la bici i ragazzi vi aspettano in negozio.

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For nearly a week I pedal with this bike.
Thanks to Shop Cyclelab in Conegliano, I got to test it in all my favorite land. 


Aesthetically it is different from all the fat on the market.


Personally I find it very beautiful, the frame is really tiny, seems made only to imprison the tires.

Of this model series mounts already Bluto, and according to the manufacturer (Norco), the frame is thought precisely for this.



Here are the driving impressions.

The bike is different from any other fat that I tried; driving like an  enduro bike and to guide precision must move forward and load.
It seems in no love sliding paths and transfers, less than any other fat when I got!

While getting the weight standard with pedals 15.5 kg does not make some snappy, but also the geometry seem to satisfy his nature gravity.
Just down this bike seems to make better, agile in narrow, lets get down where there is no trace, glossing over anything!

The Rock Shox Bluto does his work and makes sure any passage, like any fat prefers the slow technical trail, in the  fast trails other  bikes can go much better, but in narrow passages, mud and rocks, the Sasquatch can entertain you a lot.

Even in the snow behaves the same way, do not take it in the beaten tracks semi-flat, but preferably in technical trails downhill.

I like Bluto,  if you love going into technical Bluto is a good upgrade... (although often you will have to think of change also the hub).

The brakes Sram Guide R work really well, I think it's ideal  for fatbike, never a decrease in performance, more adaptable in any condition.

The tires Vee Snowshoe while declaring a width of almost 5 inches (4.7), are wide and less than a Nate while behaving in a dignified manner not always impressed me.

The defect of Norco?
Well apart from the bottle cage where you can put only a water bottle of your child is that the bike is more specialized and oriented to downhill and technician more to any other fat.

The list price makes it aligned with the competition, but the product is really unique and with a Bluto already mounted.

The bikes supplied by the shop Cyclelab although a bike test not needed any adjustment confirming the competence of the mechanical department.

For any questions please email me, and if you want to try the bike guys are waiting in store.

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giovedì 13 novembre 2014

FatBike perchè allenarsi?!

Dieci giorni di brutto tempo, la temperatura è ancora mite, ma il tasso di umidità è davvero osceno in questo periodo.
Nonostante tutto cerco comunque di uscire almeno un paio di volte a settimana, anzi di allenarmi, perchè poco conta se uso la bici, la spinbike o esco di corsa.



Lo scopo è di non perdere gli adattamenti.
La domanda potrebbe essere perchè?

Non è forse vero che la fatbike non ha fretta? 


Uso la fatbike da oltre un anno, e  ho ri-iniziato a pedalare costantemente accorgendomi da subito che la fat più di ogni altra bici si presta ad essere pedalata nei periodi critici, siano essi freddi o umidi.


Intanto si fatica di più rispetto ad ogni altra bici, quindi si resta sempre "caldi" e poi perchè per ovviare a pesi e masse superiori comunque bisogna essere sempre in forma.
La fat, teoricamente, ti permette di salire dove le  Mtb non salgono,  ma a patto di riuscirci!
Questo comporta che per farlo bisogna essere allenati e non per salire veloci o fare gare, ma per divertirsi.

Quindi ecco che mi sono creato un piccolo programma di allenamento che che includa ripetute in soglia a fuori,  solo così, riuscirete ad affrontare tratti tecnici e ripidi, a salire sopra le radici e sassi.



Quindi iniziate a valutare anche questo aspetto oltre a quale bici o cerchio montare. 
Con la fat proverete la fatica, quella vera se vorrete. Altrimenti continuate pure ad usarla per andare a bar che fa' figo!


giovedì 9 ottobre 2014

La bici da 6 milioni di dollari! (Haibike XDURO FullSeven Rc)

Se siete nati prima degli anni '80, ricorderete Steve Austin e i suoi arti bionici.
Perchè, oggi, prima di provarla mi sentivo un po' come Ironman e la sua armatura...  ma usandola, mi sono ricordato l'uomo bionico ed a distanza di 30 anni il risultato è simile.


Di cosa parliamo?

Haibike XDURO FullSeven Rc la bici a pedalata assistita che i ragazzi di cyclelab mi hanno dato in prova.
Ecco com'era ieri sera quando sono andato a prenderla...







Test:

  • Questa mattina alle 8.15 parto vestito normalmente ed esco con lei a prendere un caffè in centro, nulla di chè, solo per testarla nel tragitto casa-lavoro. Perchè alla fine, la bici è un mezzo di trasporto. Dopo i 25 km/h il motore non vi assiste più; e il risultato è che se avete una gamba decente, nei tragitti di trasferimento non avrete nessun aiuto, per chi come mè non fa salite per recarsi al lavoro, il vantaggio è quasi nullo, perchè a parte le partenze a razzo la fatica è identica a quella di una bici (normale).














Finita la passeggiata mattutina, metto in carica la batteria e mi preparo per un'uscita vera!

  • Parto dopo la pioggia della notte, il fondo è viscido, ma  va' provata! In pianura pedalo con l'impostazione off, voglio risparmiare la "batteria" per le salite e i fondi "lenti". Le sospensioni hanno un blocco completo  e si pedala in modo gradevole anche su asfalto, alla prima salitina (di una 15 di mt. di lunghezza ndr.) mi rendo conto del peso della bici e mi preparo ad attivare l'assistenza. I miei primi 40 min. sono di trasferimento vallonato uso la modalità eco che mi permette di pedalare veloce, senza strafare. Il battito si posiziona tra il 75% e l' 85% rispetto al massimale. Anche se assistita ci si allena e si fa' fatica. Passo alla modalità  turbo e la bici vola, percorro una salita sterrata ripida a velocità da discesa, rimango stupito e capisco che in questa modalità la potenza erogata è davvero molta.
Continuo il mio avvicinamento con tranquillità, provo la mia prima salita tecnica e mi rendo conto che con il fondo umido e le radici, le modalità utilizzabili sono eco e tour, le altre vanno bene su fondi compatti e veloci. Comunque salgo bene, solo quando la pendenza diventa elevata, mi accorgo del primo "difetto" che forse poi rimane anche l'unico. I rapporti sono troppo lunghi. Sotto i 10 km/h la pedalata è lenta e nei tratti tecnici si fatica a salire in modo uniforme. Il Motore aiuta, ma poter pedalare verso i 5 Km/h diventa necessario per i giri che mi piace fare.

  • La guida in discesa, è piacevole, il peso non si sente molto. Si sente eccome invece, quando dovete spingere o sollevare la bici per salire ad esempio delle rampe di scale. Il mio giro procede allegramente e a quasi due ore ancora non ho voglia di rientrare... restano ancora 3 tacche.
  • Salgo e scendo davvero volentieri, mi infango un po' ma procedo senza problemi, ultima salita ripida di circa un km, salgo velocissimo e l'autonomia scende a una tacca dicendomi 10 km. Rientro a casa dopo una 10 con un'autonomia di 9, ma in discesa e pianura non si consuma....
  • In discesa la bici si pedala a quasi 50 km/h a conferma che i rapporti sono davvero un po' lunghi.
Finisco il mio giro con oltre 2 ore e mezza di bici e quasi 1000 mt.di dislivello positivo, ma, ho fatto un po' di video e qualche sosta per bere... 
Si manca anche il porta borraccia e la mia era nello zaino.
Mi sono divertito molto e nei prossimi giorni continuo ad utilizzarla, per cui...
Seguitemi!
Appena pronto inserisco il video... 
magari nella pagina fb Fatbikeexperience





giovedì 25 settembre 2014

Fatboy e Alessandro in gita insieme....

Dopo giorni di dure prove, sono finalmente riuscito a latticizzare la fatboy del mio amico Thomas.


Ligio al dovere come sono :-) ho deciso di provare personalmente la riuscita del mio lavoro.
La taglia M non è la più adatta a me. Con il tubo sella al limite, pedalo comunque basso, e il manubrio è vicino alle ginocchia. (Io sono alto cm 180 con un cavallo di 74 ndr.)


Comunque, si parte, sono in pausa pranzo, ho circa due ore... parto bello gonfio e le gomme pur larghe scorrono abbastanza bene, nonostante il disegno aggressivo. Subito, noto che rispetto a surly e 45nrth su asfalto curvano piuttosto bene, rendendo la bici meno impacciata di come mi capiti sulla mia mukluk.
I primi km facili, scorrono bene, ma sono impaziente di provarla su sterrato e sassi.
Eccomi in quel di Vittorio Veneto, abbasso la pressione e si parte. Il peso si sente, nonostante i tubeless cerchio e pneumatico non sono certo anoressici. La trazione è ottima e noto subito il comportamento aggressivo della Specy! Gia' me ne ero accorto con i primi test, ma ora da tubeless non ci sono piu' scuse.

La bici è precisa, sembra più una mtb da gara che una  tranquilla fat. La taglia corta, mi fa un po' faticare in salita, ma in discesa le gommone, mi fanno scendere davvero bene. Mi sento sicuro e faccio facilmente passaggi che altre volte mi sembrano ostici. Nel tecnico si comporta bene, ma rispetto a Salsa, richiede un po' di esperienza ed attenzione in più. La bici è reattiva e scattante!
Il dubbio che mi viene è... visto che ha un assetto racing, perchè specy non ha pensato di realizzare anche cerchi e gomme più strette.
Se i mozzi fossero andati bene, avrei voluto provarla con i marge lite e gomme da 4".
Credo che il potenziale della fatboy sia elevato, con gomme e cerchi leggeri ed un montaggio ricercato, potrebbe essere rivale di fatbike in carbonio ad un prezzo del solo telaio della beargrese....
Detto questo aspetto i pareri di chi la ha provata sia con camera che senza per ulteriori aggiornamenti.



mercoledì 12 marzo 2014

Eccoci di nuovo,
In questo giorni ho avuto modo di provare 2 bici della gamma Cannondale, sia la front da 29 in versione F29 CARBON BLACK INC. che la Scalpel 29 in versione Carbon Team.

Era da Novembre che non salivo in una mtb e la sensazione è stata davvero particolare. I vantaggi sono sempre gli stessi, bici piu' veloce, scattante, (entrambe sotto i 10 kg.) guida più aggressiva.
Ma.... ma sapete che mi diverto di più con la fat?

Si, la mtb, ti fa' venir voglia di spingere, di salire veloce, ma si perde il gusto per il giro, la possibilità di salire sfruttando il grip pazzesco e non la potenza.
Anche sulla Scalpel boccio l' XX1 per me, con il 32 si fa' sempre troppa fatica, figuriamoci, montato sulla fat.


In discesa il feeling fat è superiore e il divertimento pure.....
Per cui anche questa volta fat win!






giovedì 13 febbraio 2014

GOD SAVE THE QUEEN (Una corona per la Regina?)

"Droga del cannibale", a Padova il sequestro in via Galvani dei carabinieri



Una Regina vale davvero una sola corona?

Il mondo Fat sembra essere in espansione, ma, leggendo qua e là, mi trovo ad osservare la ricerca di  cambiamenti spesso radicali rispetto alle "origini".

Sembra infatti, che nel mondo Fat, che ancora qui in Italia deve vedere il suo boom, ci sia una continua volontà a creare delle "Special”, che, a mio avviso, porta un po’ a snaturare un mondo partito ricreazionale ed esplorativo.

Ecco che, in breve tempo, arrivano telai in carbonio, cerchi in carbonio e monocorona.

Sono sempre stato affascinato dalla possibilità di migliorare e rendere performante un mezzo.

Io per primo ho trasformato i miei pneumatici (e non solo i miei...) in tubeless con lo scopo di alleggerire e evitare  forature e per un miglioramento complessivo della sensazione di guida.
Tuttavia mi chiedo fino a dove valga la pena spingersi.
Ma soprattutto mi chiedo se la monocorona ha un senso. (Gare escluse) 
Sempre più spesso vedo bici Fat montate XX1 o comunque con una sola corona. A volte volendo anche da 28 e pignone posteriore da  42. 
Ma.....
Se facciamo un po’ di semplici conti, lo sviluppo metrico e' sempre, a mio parere, troppo lungo per potersi divertire.


Brevemente, ipotizzando una circonferenza del pneumatico di 2300 mm  con il 28-42 a 60 pedalate al minuto (rpm), siete a 5,7 km orari, che non sono male, ma è la velocità minima....  perché non avete altre opzioni!

Sulla neve, in salita, mi accontenterei anche di pedalare a 3 km/h perché camminando non andrei certo più forte.

Con il 22-36 sempre a 60 rpm potete pedalare a 5 km/h ma, il bello e' che, volendo, potete montare anche un 40 o, più semplicemente, una corona da 20.

Quando sono salito al Sennes, ma anche in cima al Visentin, ho sempre usato tutti i rapporti disponibili, e chi era con me... pure!

Vorrei invitare a riflettere su questo prima di montare una bici che poi, comunque, può limitare.
Perché se il carattere Fat è esplorativo e se si pesa 90 kg o non si è degli atleti d'élite, si avranno delle bici Fat scarsamente usabili in montagna e forse... non solo in montagna! 

Naturalmente atleti e persone dotate possono permettersi qualsiasi cosa, ma siete sicuri di appartenere a queste due categorie? :-)

FAT  FOR EVERYONE! 

mercoledì 5 febbraio 2014

Freddo alle mani??? Ci pensano loro :-)


La fat riscalda il cuore e le gambe ma a volte il problema del freddo alle mani si fa sentire.
Ebbene... Un accessorio utile ci può venire in aiuto.
In Italia si vedono poco, forse qualche motociclista, ricorda qualcosa di simile.
Bhè, da circa un mese stò provando i BAR MITTS (Bicycle Handlebar Mittens / Pogies / a.k.a. Moose Mitts)  http://www.pogies.com/

Ho sempre avuto il problema delle mani fredde e questo dispositivo lo risolve in modo efficace.
Sono fatti di neoprene, materiale in voga alla fine degli anni '90 per realizzare giubbini ed abbigliamento anche da tempo libero.

Proteggono dall'aria e evitano la dispersione del calore.
Si montano facilmente, pesano poco e ci si abitua ad usarli in tempi brevi.
Fin qui sembrano perfetti, ma devo dire che per uso mountain, forse il non poter utilizzare le mani limita un po' nelle emergenze, inoltre se usati con temperature sopra i 5° C le mani sudano e tendono a bagnarsi, effetto sauna!
Io ho optato per utilizzarli con temperature vicino allo 0 o inferiori, usando un paio di guanti molto leggeri, se devo fare lunghe salite. Li metto nello zaino e li monto piuttosto velocemente prima della discesa, indossando un paio di guanti asciutti.

In tutte le discese mi hanno davvero risolto il problema freddo ma la loro capacità di tenere al caldo, diminuisce, secondo me, se il materiale si bagna. Mi è successo in una pedalata di circa 5 ore sotto la neve, ma in realtà anche i guanti si erano bagnati.

Personalmente mi sento di consigliarveli, si trovano on-line, ma anche in pochi negozi fisici.

Credo siano 50-60 euro investiti bene, unica raccomandazione controllate che il modello scelto non sia stato creato  per temperature di -30°. 
Rischiereste di non utilizzarli !!! :-)